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Paesaggi che raccontano









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Progetto "Paesaggi che raccontano"

L’Ecomuseo Lis Aganis si estende su 27 comuni, l’area è caratterizzata dalla presenza delle Valli del Vajont, del Cellina e del Colvera, del Meduna, del Cosa e dell’Arzino, i Magredi, la Pedemontana del Livenza, due Siti UNESCO (Dolomiti friulane e Palù del Livenza), piccoli borghi e centri storici dalla spiccata valenza storico-culturale. Sono presenti oltre 30 cellule ecomuseali, che sviluppano temi specifici (acqua, sassi e mestieri) e da cui si sviluppano collegamenti – fisici e/o concettuali - con i beni di comunità. Un processo in continua evoluzione, un laboratorio territoriale, un nuovo modo di concepire il patrimonio locale, inteso come l’insieme delle vite, dei beni e valori diffusi, delle tante piccole cose, ognuna unica per il suo significato e il valore che conserva e sa raccontare in quanto parte di una storia. L’ecomuseo lavora attraverso forme di progettazione partecipata e co-progettazione: il coinvolgimento attivo delle comunità è il motore del processo di condivisione e corresponsabilità nelle scelte dell’Associazione, e quindi dei suoi Soci.
Per favorire   una   crescita   sociale   e culturale del territorio, nel 2023 lavorerà al tema “paesaggio   culturale” puntando a coinvolgere in particolare i giovani nella valorizzazione delle sue cellule ecomuseali.
Paesaggio verrà inteso come concepito da strumenti quali la Convenzione europea sul Paesaggio, il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (Decreto legislativo 22.01.2004, n. 42), la Convenzione quadro del Consiglio   d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società.
Il progetto si rivolge alle comunità locali (cittadini, associazioni, PMI), ed in particolare agli under 35.
L’obiettivo è quello di rendere le comunità maggiormente partecipi alle attività culturali del territorio, non solo in veste di destinatari finali, ma anche e soprattutto come attori e protagonisti nelle scelte e decisioni in ambito culturale e paesaggistico e nella realizzazione di momenti-eventi di restituzione che siano attrattivi e coinvolgenti per altre persone anche esterne all’area.  
Per promuovere una comprensione più ampia del patrimonio culturale e paesaggistico, e del rapporto con le comunità che l’hanno prodotto e lo stanno vivendo, si sosterrà un processo partecipativo di valorizzazione e fruizione attiva del patrimonio culturale.
Il progetto – mettendo in rete comunità, giovani, Soci, enti locali e partner in un processo di scambio anche di   tipo   intergenerazionale   –   proporrà attività di Lettura, Interpretazione e Restituzione per cogliere significati e valori che le cellule ecomuseali celano, ma possono raccontare e quindi anche preservare, in relazione al contesto paesaggistico in cui sono inserite.

I   partecipanti, seguiti   da   esperti e affiancando i Soci, svolgeranno attività di ricerca-azione su fonti scritte (es. archivi, mappe catastali, documenti, fotografie, registri parrocchiali, quadri, affreschi, testi narrativi) e orali (interviste, registrazioni); da qui partiranno per produrre proposte innovative di gestione, valorizzazione e narrazione dei luoghi (sentieri, cellule, ambiti paesaggistici) andando a comporre un grande racconto collettivo del territorio. L’attività verrà supportata da momenti di formazione on-line e in presenza e scambio di esperienze con territori regionali e non (es. Istituto A. Cervi con la Scuola di Paesaggio «Emilio Sereni» 2023, giunta alla XV edizione).

La restituzione alle comunità avverrà attraverso:

  • la   creazione   di   un   apparato   virtuale (archivio   multimediale   del   paesaggio) che verrà ospitato in un’apposita sezione del sito web dell’ecomuseo;

  • piccoli interventi di riqualificazione paesaggistica, volta ad una fruizione sostenibile e accessibile dei luoghi;

  • la   realizzazione di momenti comunitari (es. rappresentazioni sceniche, letture, esibizioni o mostre), che andranno ad arricchire di nuovi contenuti le proposte culturali delle cellule, ampliando l’offerta   di   turismo   culturale, lento e sostenibile di cui l’ecomuseo è portabandiera sul territorio, insieme ai propri Soci e agli enti con cui collabora.


Tutto   il   processo   verrà   documentato   da   video   poi   pubblicati   sul   canale   YouTube dell’Ecomuseo per informare e dare visibilità al progetto, incuriosire e coinvolgere altri potenziali partecipanti. 

Enti e istituzioni partner

  • Parco regionale delle Domiti friulane

  • Istituto A. Cervi - Biblioteca Archivio E. Sereni

  • IoCiVado APS

  • Centro Ricerca e Archiviazione Fotografica FVG

  • Cooperativa CRAMARS






 

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