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Storie del Cellina tra Ravedis e Partidor

3 - Ponti


Due ponti, due geometrie, due materiali, due traffici, due date di costruzione per una stessa funzione: collegare due sponde.

 

 
 

PONTE FERROVIARIO  (linea Sacile-Gemona del Friuli)

Il ponte ferroviario sul Cellina è una delle 55 opere tra ponti e sottopassi dell'ex linea Sacile-Gemona. Sorretto da 11 imponenti arcate a tutto sesto con basamento in pietra, di notevoli dimensioni e spiccata linea architettonica, fu inaugurato nei primi anni Venti del Novecento e seppe resistere ai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Nel dicembre 2017 la tratta è stata riaperta al trasporto passeggeri fino alla stazione di Maniago, dopo che una frana, nel luglio del 2012, ne aveva causato l'interruzione. La linea, attiva dal 1930, nata anche per funzioni militari – alle quali però non asservì mai –, ebbe un preponderante ruolo sociale ed economico, divenendo mezzo di trasporto per i numerosi emigranti friulani, soprattutto stagionali, per lo smercio dei prodotti locali e, in tempi recenti, per lo spostamento quotidiano di lavoratori e studenti pendolari.
Bibliografia

C. Bortotto, La ferrovia pedemontana del Friuli, a cura di Aldo Colonnello, s.l., s.n., 1993, Rassegna tecnica del Friuli-Venezia Giulia, n. 66/1998, a. XXXIX. Anche edito in Il Noncello, 46/1978.
La porta della Valcellina. Montereale Valcellina, Grizzo, Malnisio, San Leonardo Valcellina, appunti di viaggio, a cura di Patrizio De Mattio, Montereale Valcellina, Comune di Montereale Valcellina, 2003.
R. Vecchiet, La ferrovia pedemontana Gemona-Sacile tra storia e sviluppo turistico, in Ferrovie e treni storici nel Friuli Venezia Giulia. Opportunità di sviluppo turistico transfrontaliero, Monfalcone, Centro Studi Turistici Giorgio Valussi di Gorizia, Edizioni della laguna, c2004.
R. Vecchiet, Il primo treno di Udine, 1836-1866. Una rassegna di fonti e documenti, Udine, Comune di Udine & Biblioteca civica “V. Joppi”, 2015.
R. Vecchiet, Treni d'archivio. Capitoli di storia delle ferrovie in Friuli, Udine, Forum, 2014.

 

NUOVO PONTE GIULIO

Il ponte in cemento armato, lungo poco più di un chilometro, aereo e snello, svetta oltre 40 metri sopra le bianche ghiaie del Cellina. Inaugurato nell’aprile del 2003, si frappone fra i vicini ponti di Ravedis e del Giulio rettificando la principale viabilità fra il maniaghese e l’alto pordenonese.
Bibliografia
La porta della Valcellina. Montereale Valcellina, Grizzo, Malnisio, San Leonardo Valcellina, appunti di viaggio, a cura di Patrizio De Mattio, Montereale Valcellina, Comune di Montereale Valcellina, 2003.

 

ZONA NATURALISTICA ARTIFICIALE

Vicino ad un’arcata del nuovo ponte Giulio, e ben addentro nel greto, uno scarico di servizio di acque del bacino artificiale di Ravedis ha creato una stretta e lunga striscia naturalistica che risalta, per vivacità del contrasto, con il biancore delle ghiaie.
 

DISSIPATORI IDRAULICI

I quattro edifici ai margini del terrapieno della ferrovia sono asserviti alle due sotterranee piccole gallerie che contengono le interrate condotte forzate della centrale idroelettrica di Montereale, detta di Ponte Giulio. Servono a smaltire eventuali rovinose perdite delle tubazioni e quindi ad evitare il dilavamento del retrostante rilevato ferroviario che lascerebbe le rotaie e le traversine senza solido appoggio.
 

PIASTRA IN CEMENTO

Rappresenta un residuo del cantiere per i lavori di sottopasso, del terrapieno della ferrovia, delle condotte forzate dal bacino di Ravedis alla vicina centrale di Montereale Ponte Giulio.

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