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Duomo Santa Maria Maggiore





Gent da la grava (Spilumberc) (Valentina M.)

Li’ gravi’ a’ bévin
il sarègn da l’aga
tal Tilimìnt,
e ta li’ pièri’ strachi’
dal cjscjel
al duàr un altri timp.
Gent da la Grava
ingenoglada in Domo,
là che i arcs
a’ son ali’ di ànzai granc’
e i sans flurîs in coru
intôr l’altâr
a’ vèglin
tuna lûs verda di aga.

Gente della grava (Spilimbergo) (Warda)

Le ghiaie bevono
il sereno dell’acqua
nel Tagliamento,
e nelle pietre stanche
del castello
dorme un altro tempo.
Gente della Grava,
inginocchiata in Duomo,
dove gli archi
sono ali grandi d’angelo
e i santi fioriti in coro
intorno all’altare,
vegliano
in una luce verde d’acqua.




Questa poesia compone, con le altre che seguono, un gruppo riferito al Duomo di Spilimbergo, insigne monumento romanico gotico del XII secolo
 
Tal Domo (Elisa S.)
Vous di canais, laciadi’
un an sora chel âtri,
e gjondi’ di nuvìs
cul pas in pressa.
Po’ vecj’ strachi’
a messa di bunora
e il preâ da li’ animi’ in borascja
ch’a téntin
li’puarti di Diu.

 
In Duomo (Giorgia)
Voci di bambini, legate
da uno ad un altr’anno,
e feste di sposi
col passo veloce.
Poi vecchie stanche
alla prima messa,
e il pregare delle anime
che tentano,
nella burrasca,
le porte di Dio.

Il Cristo crocifisso è al centro dell’imponente ciclo di affreschi che decorano la cappella maggiore(coru) attribuiti a seguaci della scuola di Vitale da Bologna (XIV secolo).
 
Coru (Elisa S.)
Pa di là da li’speri’
Ch’a siéin l’ombrena,
al s’indòva il pinserâ
tai bras in crous dal Crist
ch’al recuéi
viti’ passadi’ via tal domo
fermi’ adalt
tun motu di pulvìn
o platadi’
tal scûr sot cjera.

 
Coro (Valentina I.)
Oltre i raggi
che incidono l’ombra
si rifugia l’assillo
nelle braccia in croce del Cristo
che raccoglie
vite passate nel duomo,
trascorrenti
in pulviscolo sospeso
o perso
nel buio sottoterra.


 
Altare della Madonna.
Qui vi sono gli angeli reggicandele che coronano la balaustra della mirabile cappella del Carmine, scolpiti da Giovanni Antonio Pilacorte nel 1498.

I Ànzai (Valentina M.)
I ànzai a’ mi erin granc’
da nina.
Tal gno cressi,
a’son restâs
canais in sum
ch’a van incuntri
par un prât in rosi’
a una Madona
ch’a ju inténc’ d’arint.

Gli angeli (Angela)
Gli angeli mi apparivano grandi
da bambina.
Nel crescere mio,
sono rimasti
bambini in sogno
che vanno,
per un prato in fiore,
incontro a una Madonna
che li colora d’argento.


 
Sotto il San Cristoforo.
Questo è il grande San Cristoforo dipinto a fresco all’esterno dell’abside della navata destra (XIV secolo).

In tal moment da gî (Elisa T.)
Simpri,
in tal moment da gî
il san Cristofal grant
al si leva dal mûr
e al compagna via
da la puarta dal domo
i muars,
sun tuna barcja,
a ceri pausa
ad-our di chê atra riva.

Nel momento d’andare (Maria)
Sempre,
nel momento d’andare,
il san Cristoforo grande
si solleva dal muro
e accompagna fuori
dalla porta del duomo
i morti,
sopra una barca,
a cercare quiete,
presso l’altra riva.






 
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